“Se lasciate un messaggio dopo il solito BIP…Dovrei farmi coraggio, dopo il bip…”

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Quante volte prendiamo in mano il telefono senza la determinazione di andare fino in fondo.  A volte è un messaggio che vorremmo scrivere, al quale abbiamo pensato tutto il giorno, magari è già tra le bozze. Lo prendiamo, lo modifichiamo allo sfinimento e alla fine lo cancelliamo. Ci penseremo poi, che equivale a “Non lo invierò mai”. Oppure diventerà un banale “Ciao come stai?” dietro al quale sono nascosti mille pensieri e frasi non dette. Altre volte fissiamo il telefono in attesa, come se a fissarlo una volta in più dovesse finire per squillare e sciogliere quel nodo allo stomaco. Beh, ci sono telefonate che non arriveranno mai. E a volte è addirittura meglio così! Altre sono telefonate che non abbiamo il coraggio di fare. Quelle che rimandiamo all’infinito, sperando che tutto si aggiusti da sè. Non funziona così. E no, il tempo non aggiusta le cose. Il tempo, semmai, semplicemente le allontana finché, viste da un’altra prospettiva, finiscono a sembrarci piccole e insignificanti…Ma questo non vuol dire che lo siano diventate davvero. Basta riavvicinarsi un po’ per sentirne ancora tutta l’urgenza.

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Mi sembra un po’ una metafora della vita. Un telefono a volte ci fa pensare di avere il controllo delle cose. Decido io quando chiamo, decido io se e quando rispondo…E se voglio visualizzo e lascio passare un po’ di tempo. Oppure lascio fare, mi crogiolo nei miei pensieri in attesa che succeda qualcosa. Tanti affrontano la vita allo stesso modo, anche se non va proprio così. A lasciar fare, a lasciar correre, a lasciare che la corrente ci trascini senza prendere mai il coraggio a quattro mani, o al contrario illudersi di avere tutto questo controllo, nascondendosi dietro alibi… Si rischia di finire trascinati da un corrente che spesso cozza con i nostri desideri.  Non c’è attesa, tutto succede in modo repentino e non si può mettere in pausa la chiamata: “Scusa ho Tiziocaio sull’altra linea…”. Eh no bello. Non funziona. Non c’è il tasto per spegnere e nemmeno per bloccare lo schermo, per evitare di fare casini mettendo in moto azioni senza sapere nemmeno tu come. E spesso, la vita risponde per te. Non sempre è una risposta chiara, quasi mai è quella che ci aspettavamo. E’ come vedere apparire sullo schermo in piena notte “Numero sconosciuto” e tu stai li a chiederti com’è possibile che ancora, alla tua età, ci sia qualcuno che usa il #31#. Perchè il fatto è che a nessuna età certe chiamate sono chiare ed univoche. Non sappiamo mai bene cosa aspettarci e la possibilità di usufruire del tasto “riaggancia” non sempre è sufficiente a farci credere di avere il controllo.

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Quindi forse, almeno su quello che possiamo decidere noi, è meglio darsi una svegliata. Cogliere il momento. Manda quel messaggio, così com’è, impreciso, caotico, magari anche contraddittorio. Fai quella telefonata, non rimandare, le cose che hai urgenza di dire dille subito. Sfrutta a tuo vantaggio la possibilità di fare la prima mossa. Sarà sempre meglio che stare lì, in attesa che la vita si occupi senza il tuo consenso di mettere la parola fine a tanta titubanza.

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