
Il mio 2016 è iniziato così. Un risveglio lento. Un pranzo in famiglia. E poi, un pomeriggio di sole pallido, un laghetto ghiacciato, il silenzio della natura, il tappeto di foglie secche.
Ho passeggiato in lungo e in largo, visualizzando i migliori propositi che potessi avere per me stessa quest’anno. Stavolta non li scrivo qui, perchè ho il timore che poi non si avverino. Li custodisco in un agendina, ma mi riprometto di dedicare un racconto ad ogni obiettivo raggiunto. Il primo dovrebbe essere questione di poche settimane ormai…
Insomma ero li che passeggiavo, riflettevo e prendevo decisioni importanti, motivandomi per un inizio di anno davvero energico.
Fondamentalmente mi sono lasciata guidare da tre principi, se così li vogliamo chiamare: coraggio, dolcezza, curiosità. Su questi si basano tutti i miei buoni propositi.
A grandi linee: il coraggio di fare cose nuove, anche inaspettate, di andare fino in fondo, di fare ciò che sento (sì, anche a costo di sbagliare: non trovo istruttivo eliminare questa parte); la dolcezza con tutti, io che sono stata troppo spesso aggressiva o sarcastica, ormai sono dell’idea che la dolcezza sia l’unica via per salvaguardarsi dalla malignità, anche se sembra un controsenso. La curiosità, perchè questo è ciò che mi ha guidato e vorrei mi guidasse sempre, l’unico modo che conosco per non smettere di stupirsi e imparare: ah si, c’è sempre da imparare.
Tutto il resto, tutto il 2016 lo lascio in uno stato di dolce ἀταραξία, atarassia, ovvero l’imperturbabilità raggiunta dal saggio una volta libero dalle passioni.
E voi? Avete stabilito le vostre priorità per il 2017?
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