
Ho sempre amato il jazz. Mi piacciono i musical, mi fanno venire voglia di ballare sempre invece di camminare. Mio nonno era un pianista di jazz. E Ryan Gosling è un gran figo. Insomma, avevo già elementi a sufficienza per amare La La Land, ma si è voluto strafare: l’ho adorato.
In una Milano umida e nel pieno traffic jam delle 18.30, io e tre pazze, adorabili colleghe siamo salite in macchina canticchiando canzoni, per arrivare alla proiezione riservata del film organizzata da MovieMedia.
Sarà che nel mio periodo di cinismo e disillusione avevo voglia di sognare un po’, di emozionarmi. Sarà che la musica ti trascina sempre in altri mondi. Fatto sta che questo film mi ha rapito sin dalla primissima, splendida scena, con la lunga, unica sequenza di musica e coreografia che ci presenta il mondo dove si svolgerà la storia. A travolgermi poi ci hanno pensato i colori, le prospettive, quel tocco vintage, nonchè l’abile costruzione di un mondo dove vorresti vivere anche tu, [ Piccolo SPOILER! ] del sogno di raggiungere i propri obiettivi, della realtà dei fatti su come vanno le storie d’amore: ci vuole coraggio a creare un intero ecosistema così ispirato, anche nei sentimenti, ad un’altra epoca e condurlo poi a schiantarsi contro la realtà dei giorni nostri, dove il lieto fine sembra quasi superato. [FINE SPOLIER 😀 ]
In questo film, nulla è lasciato al caso, non un colore, non una nota, non un sospiro. E ovviamente, nemmeno gli abiti di scena. Il dress code ha un preciso significato, ed accompagna ed enfatizza ogni fase della storia.
Cosa ci raccontano gli abiti, disegnati da Mary Zophres, indossati da Emma Stone? La storia si apre con una Mia quasi rassegnata, malinconica, forse un po’ frustrata: il colore perfetto per rendere tutto ciò è il blu del vestito per andare alla festa dove le amiche la trascinano. Ci prova ad entrare nel mood festaiolo, ma canzone e abito svelano tutto di lei.
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Quando Mia indossa l’abito verde invece è un’altra persona: consapevole, sicura, sa benissimo cosa vuole e come deve agire. Questa tranquillità è espressa chiaramente anche dal colore.
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L’abito giallo è già iconico. Dal sapore vintage, abbinato ad una maxi bag che contrasta, rappresenta perfettamente il momento “senza tempo” vissuto dai protagonisti, quasi un sogno al di là delle epoche. Nonchè la spensieratezza e forse un po’ anche la frivolezza della scena.
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Il rosa, colore del romanticismo e della serenità, simboleggia qui l’amore e la coppia.
Un abito così, esattamente così, si scova giusto, con una buona fortuna, nei negozietti vintage. Ma qualcosa di ispirato può esserci….
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Infine, l’età della maturità. Sul finale del film Mia acquisisce diverse consapevolezze e soprattutto, diventa adulta, matura. Prende la sua strada. tutto questo viene espresso anche dall’uso del bianco e nero dei costumi di scena.
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Per concludere: 3 IMPORTANTI LEZIONI DI STILE APPRESE DA “LA LA LAND”!
1 ) NON TEMERE I COLORI. E’ vero, il nero ci fa sentire tranquille tante tante volte, ma come abbiamo visto da questo post, i colori possono aiutarci a esprimere al meglio le nostre emozioni e trasmetterle, un po’ come succede con il linguaggio del corpo!
2) ESALTA LA TUA FEMMINILITA’. Prenditi cura di questo aspetto, quando ti capita l’occasione giusta. Fosse anche solo un dettaglio, ricordati che sarà un gran bel punto di forza!
3) MIXA! Vecchio e nuovo, old style e pezzi attualissimi, ma anche maschile e femminile, o colori romantici rivisitati in chiave più audace: mixare aiuta sempre a stimolare la creatività e a trovare nuovi spunti e abbinamenti che mai avresti pensato!
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