Ormai non si parla d’altro: Stranger Things, Stranger Things ovunque.
Poco più di un annetto fa, iniziavo questa serie TV che mi pareva passare, ai tempi, abbastanza in sordina: non c’era di certo tutto il buzz che vi si è creato attorno ora. Merito anche, naturalmente, della seconda stagione, che ha creato attesa per chi aveva vissuto l’ansia dell’ultimo episodio della prima stagione, ma anche curiosità in chi non la conosceva affatto.
E così ci troviamo tutti qui, travolti dalla seconda stagione: c’è chi se l’è vista tutta in nemmeno due giorni e chi, come me, ha faticosamente cercato di centellinarla perché consapevole del trauma di quando sarà finita: hai presente quella sensazione che la tua vita non abbia più un senso, una volta arrivati alla fine dell’ultimo episodio? Ecco!
Mentre scrivo, sono in paranoia da ultimo episodio e stasera probabilmente dormirò pensando ai demogorgoni (la mia ultima ricerca google mi ricorda che alle 3 di notte mi sono messa a informarmi sulle origini di questa creatura…), agli Eggo di Eleven e a come fare a resistere fino alla prossima stagione.
Ma perché siamo tutti così impazziti per questa serie TV? Ho provato a darmi qualche risposta e sono giunta a una conclusione: