alexander mcqueen plato's atlantis

Alexander McQueen è una casa di moda nota in tutto il mondo che prende il nome dall’omonimo stilista, deceduto ormai 10 anni fa.

Lee Alexander McQueen nasce a Londra il 17 marzo 1969, sesto e ultimo figlio di una famiglia di operai. Il suo talento, la sua creatività fuori dagli schemi ed il suo essere visionario ne fanno uno degli stilisti più di impatto del mondo della moda, in grado di raccontare vere e proprie storie con le sue collezioni e soprattutto di anticipare di gran lunga i tempi.

Oggi ripercorriamo brevemente il suo percorso professionale, ricordando i suoi capi iconici ed i modi in cui ha rivoluzionato la moda, precorrendone i tempi.

Alexander McQueen, la sua carriera

A 16 anni dopo aver abbandonato gli studi, Alexander McQueen inizia a lavorare come apprendista nell’atelier di Anderson & Sheppard, poi da Gieves&Hawkes e, infine, nel laboratorio teatrale di Angels&Bermans dove si avvicina maggiormente alle creazioni femminili ed inizia a trovare un suo particolare ed alquanto drammatico modo di presentare le sue collezioni.

In seguito collabora con lo stilista giapponese Koji Tatsuno e Londra e con Romeo Gigli a Milano; McQueen era noto per il suo atteggiamento irriverente: sono famosi gli aneddoti su frasi sconce ed insulti scritti all’interno delle fodere delle giacche che cuciva.

La consacrazione di un talento unico nel suo genere

Sarà poi la talent scout Isabella Bow a scorprirlo e lanciarlo ufficialmente nel mondo della moda, divenendo tra l’altro la sua migliore amica nonché musa ispiratrice.

Nel 1996 subentra a John Galliano in Givenchy, anni in cui si guadagna, grazie alle sue sfilate decisamente scioccanti per la stampa inglese, il titolo di “Hooligan della moda“.

A quel punto si concentra sul lancio del suo marchio proprietario, un brand che unisce, dalla somma delle sue esperienze, la sartorialità inglese, la cura dei dettagli tipica italiana, il gusto e l’eleganza dell’alta moda francese.

Precursore dei tempi

E’ in questi anni che Alexander McQueen viene riconosciuto non solo come un designer molto capace, ma anche come un grande storyteller, in grado di raccontare vere e proprie storie con le sue collezioni e le sue sfilate, spesso con uno stile decisamente all’avanguardia per i tempi.

Le sue passerelle erano vere e proprie performance. Nel 1998 presenta la sua collezione sfruttando la robotica, trasformando la top model Shalom Harlow in una sorta di tela umana. La modella ha infatti sfilato dopo essere stata colpita da getti di colore sparati da bracci meccanici sul suo abito bianco.

alexander mcqueen shalom harlow

Nel 2000, per la sfilata Voss, sfrutta un cubo specchiato e inizia volutamente la sfilata in ritardo di due ore, così da costringere i presenti a specchiarsi, non senza un po’ di imbarazzo, per tutto quel tempo. Le modelle hanno poi “sfilato” dentro al cubo, rappresentante una stanza di un ospedale psichiatrico.

Nel 2004 con It’s Only a Game mostra la sua collezione trasformando la passerella in una scacchiera e le modelle in pedine; nel 2006 riabilita Kate Moss, dopo la diffusione di una foto dove sniffava cocaina con il suo fidanzato Pete Doherty, utilizzando il suo ologramma per farla sfilare ugualmente sulla sua passerella, poiché era stata allontanata dal mondo della moda.

alexander mcqueen passerella scacchiera

L’utilizzo del digitale per le sue sfilate raggiunge il picco massimo con la sua ultima passerella, Plato’s Atlantis. Durante questa performance, nell’ottobre 2009, Alexander McQueen diventa ufficialmente il primo a trasmettere una sfilata in streaming, live da Parigi, anticipando di gran lunga gli avvenimenti più moderni.

E’ durante questa sfilata che Alexander McQueen presenta le iconiche ( ed importabili!) Armadillo shoes: alte 30cm, sono più un’opera d’arte che un vero e proprio paio di scarpe. Diverse modelle si sono rifiutate di indossarle durante questa sfilata.

plato's atlantis

A consacrarle è stata poi Lady Gaga, indossandole, con un total look McQueen, nel suo video Bad Romance. E’ stata invece Daphne Guiness la prima ad indossarle in pubblico, in occasione di un red carpet a New York.

vogue daphne guiness armadillo mcqueen

Alexander McQueen oggi e dove acquistare

Alexander McQueen si è tolto la vita l’11 febbraio 2010, impiccandosi dopo aver assunto un cocktail letale di droghe, sonniferi e tranquillanti. Oggi la direzione creativa del suo brand è in mano a Sarah Burton. 

Il brand è acquistabile nei flagship store, presso la Rinascente oppure online, anche attraverso siti aggregatori che spesso aiutano a scovare sconti e offerte, come Stileo.it

Conoscevi la storia di Alexander McQueen? Se hai altre curiosità o vuoi che parli di altri stilisti, fammi sapere nei commenti.

 

 

Share: