come veste zara

Le taglie da Zara: un incubo.

“Dimmi, che taglia ti serve?”

“Mah una M, di solito porto la M”

La commessa porta una M, ti infili nel camerino e… non ti entra nemmeno per scherzo.

Se sono pantaloni, non ti salgono oltre la metà coscia; se sono top, ti stringono così tanto da farti venire il panico perché non riesci più a sfilarle.

A quel punto ti viene quasi il magone, magari provi la taglia in più e ancora comunque non perfetta, stringe, tira, fa le grinze. Inizi a domandarti se in realtà hai tutt’altra taglia e non lo sapevi o se sono le taglie di Zara ad essere folli. Te lo dico subito: non sei tu, è Zara!

Perché quando vado da Zara non posso mai prendere la mia solita taglia??

Ho deciso di scrivere questo breve post per spiegarti meglio come mai le taglie di Zara non ti vanno mai bene e non corrispondo quasi mai a quella che indossi di solito da altre parti. Parlo di Zara, ma potrei parlare anche di tutti gli altri brand del fast fashion, quindi generalizza pure.

Personalmente ho notato questo problema su corpi cosiddetti medium size, ovvero corpi assolutamente normali, perfettamente nella media, che però trovano a fatica taglie che gli cadano a pennello. Sono quei corpi non asciuttissimi, ma nemmeno curvy; sono quei corpi che corrispondono alla stragrande maggioranza delle donne. Eppure sono i corpi dimenticati e assolutamente mai considerati nella comunicazione dei brand, ne tantomeno nelle loro taglie. Perché stando ai fatti un corpo medium dovrebbe stare serenamente in una taglia media. E invece no.

Quindi per le taglie di Zara la M è la nuova S?

La taglia M da Zara & Co. raramente andrà bene a chi ha una 44, a chi ha i fianchi un po’ più rotondi, a chi la le coulotte de cheval, a chi ha un po’ di pancetta. E se ci entrano, segna da morire, soffoca, cade male. Diciamoci la verità, quelle di Zara quasi mai sono vere M.

E ci si sente frustrate, perché su Instagram non si vedono altro che reel di unboxing Zara, dove tutto cade perfettamente sui corpi super tonici e asciutti di ragazze pressoché perfette che ti fanno venire voglia di comprare, ma poi il try on nella realtà lontana dai social è ben altra questione: come mai?

Non ti senti a tuo agio a comprare una L: ci sta!

Mi hai messo in imbarazzo davanti agli amici. ritratto di giovane donna  europea irritata in camicia di acconciatura e denim bun, tenendosi per mano  sul viso e guardando da parte, essendo delusa

Non siamo tutte uguali, ognuna ha il proprio giudizio di come e in che taglia si vede bene e in quale invece non si sente più a suo agio: è un diritto sacrosanto!

Io mi vedo bene in una normale taglia M: non voglio essere troppo magra, ma ci tengo e mi piace vedermi in forma, la forma giusta per me. Tuttavia…Da Zara non mi va bene nemmeno la L a volte; da Imperial all’outlet entravo in una S (stringeva un filo ma ci entravo). Ma insomma! Quindi che taglia sono??

Premessa: per me le taglie andrebbero abolite e vorrei che la finissimo di stigmatizzare sulla base di numeri e anche di sentirci inadatte se dobbiamo chiedere una L alla commessa.

Tuttavia posso ben capire che per una ragazza che cura il proprio fisico e che ha un corpo perfettamente sano e normale sia fastidioso trovarsi a portare diverse tagli in più rispetto alla sua solita misura (perché si, ognuna di noi ha il pieno diritto di sentirsi bene nella taglia che preferisce e meno bene in altre, estremismi a parte!).

La colpa è dei brand che ti creano paranoie facendoti credere di essere più in carne di ciò che in realtà non sei.

Se non possiamo (per ora!) cambiare le cose, io voglio quanto meno darvi gli strumenti per CAPIRE come mai non dovete farvi spaventare da taglie diverse dalla vostra quando acquistate da Zara ecc.

Le taglie di Zara: ecco come funziona la modellistica industriale

Partiamo dalle basi: ogni brand ha il suo specifico target di riferimento: questo influisce su TUTTO! Dallo stile delle collezioni, ai tessuti, ai bisogni, ai prezzi…fino anche alle vestibilità!

Lo stilista disegna il suo figurino, poi entra in gioco il modellista che deve creare un cartamodello, ovvero le forme dei vari pezzi che poi verranno assemblati e cuciti insieme. Il modellista disegna basandosi sulle misure della “taglia di base”, ovvero la taglia della “cliente ideale”. Questa taglia NON E’ una media di tutte le taglie reali delle persone a cui vuole vendere, bensì corrisponde all’idea che si ha del proprio target, del proprio cliente ideale.

Per questo motivo, se il brand vuole vendere ad adolescenti e donne giovanissime, se le immagina tutte con poche forme, fianchi dritti ecc. Se vuole invece vendere a donne mature crea cartamodelli per forme ampie e morbide.

E’ tutto frutto di un incredibile stereotipo

Lo è, perché naturalmente non tutte le adolescenti sono stecchini e non tutte le donne mature sono formose! Ma all’azienda non interessa, progetta su un’ideale.

A quel punto viene creato il prototipo, che viene provato da una modella che corrisponda al cliente ideale, con il corpo che idealmente dovrebbe avere quel target. Ergo, se il brand ha progettato capi per adolescenti faranno provare il prototipo a una ragazza magra, dritta, con poche forme. Se è tutto ok si parte a sviluppare le altre taglie, basandosi su quella creata con il prototipo che di solito è la 42, la “via di mezzo”. Il problema è che quella non è “una 42” è LA LORO 42, specificatamente progettata su un corpo che magari non è per niente il tuo, anche se fai parte del loro target!

Ed ecco come mai la M non ti va bene…

Ecco come mai le taglie di Zara non corrispondono mai alla tua:

Non sei improvvisamente ingrassata: è che se sei in una negozio che vende perlopiù a ragazze giovani, a loro volta stereotipate come per forza magre e con poche forme, se tu sei una ragazza giovane ma più formosa, la M non ti andrà bene e forse nemmeno la L: questo perché partendo dalla loro taglia base aggiungono o tolgono cm al cartamodello per creare le altre taglie, ma se il cartamodello si basa su un corpo dritto e asciutto, anche le taglie superiori saranno sempre legate al quel tipo di forma del corpo!

Esiste una targhettizzazione anche per l’altezza: se la cliente ideale è immaginata dal brand come alta 1,70, verranno poi aggiunti alcuni cm in lunghezza per le taglie superiori e tolti alcuni cm per le taglie inferiori: ma non è per forza detto che chi è più alta sia più formosa e chi è più bassa sia più magra.

Le misure cambiano anche a seconda dei Paesi in cui il brand vende, perché considera la fisicità del target ideale di quello specifico luogo.

Cosa fare quindi?

Innanzitutto non preoccuparsi se per le taglie di Zara o altri ti serve prendere la L o anche la XL.

In secondo luogo, cerca di scegliere brand che abbiano come target persone non tanto con la tua stessa età, ma che sono, stereotipatamene, più simili al tuo fisico!

Infine, se puoi, opta per creazioni su misura, o comunque cerca di far adattare da una sarta tutti i capi più importanti del tuo guardaroba, affinché ti calzino a pennello…anche quando il brand non pensa proprio a te quando li progetta.

Buono shopping!

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